Sanità, Summa (Spi Cgil): “Occorre continuare a mobilitarsi per la sanità pubblica e contro questo governo di destra che sta desertificando il nostro territorio. Uno sfascio che si aggraverà con il progetto di autonomia differenziata sostenuto dal presidente Bardi e che sottrarrà ulteriore risorse ai lucani”. Di seguito la nota integrale.
“La priorità del nostro paese è ricostruire la sanità pubblica che è stata oggetto in questi ultimi anni di tagli che hanno portato a un sotto finanziamento del Fondo sanitario nazionale tra i più bassi di Europa. Tagli fatti per 37 miliardi di euro e con una spesa media del 6 per cento del Pil, rispetto a Germania e Francia la cui spesa sanitaria è all’8 per cento. Questa è la priorità delle priorità , investire nella sanità pubblica per garantire a tutti gli italiani il diritto ad essere curati”. Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, che afferma: “Il diritto alla salute è ormai negato a molti e garantito solo a chi si può permettere di pagare una prestazione privata. Una diseguaglianza enorme, che viola i principi costituzionali del nostro paese. E questo è ancora più drammatico nel Mezzogiorno e nella nostra regione, in cui di fatto è stata smantellata la sanità pubblica in tutta la sua rete.
Non ci sono più mendici di famiglia – continua Summa – liste di attesa ormai chilometriche che negano di fatto l’acceso alle cure e soprattutto alle azioni di prevenzione. Così come emerso dalla nostra indagine conoscitiva dello scorso anno, che ha messo in evidenza lo stato reale della sanità pubblica regionale, con i lucani costretti a curarsi fuori regione affrontando importanti spese economiche.
Al di là della narrazione comunicativa del presidente Bardi e dell’assessore al ramo Fanelli, che continuano a raccontare una realtà completamente falsata, la verità è un’altra: la maggior parte dei lucani a basso reddito – sottolinea il segretario dello Spi Cgil -hanno smesso di curarsi e in alunni casi per curarsi si sono impoveriti. Tutto questo lo testimonia l’abnormità della mobilità passiva che ha raggiunto un livello di allarme tale da compromettere la tenuta del sistema sanitario regionale, pari a oltre 70 milioni di euro annui. Altro che gas gratis o sconto sull’acqua. La verità è che i lucani, a causa dei disastri dell’attuale governo regionale, stanno sostenendo costi per curarsi di oltre duemila euro annui.
Per queste ragioni – conclude Summa – occorre continuare a mobilitarsi per la sanità pubblica e contro questo governo di destra che sta desertificando il nostro territorio. E Bardi è il principale responsabile di questo sfascio che si aggraverà con il progetto di autonomia differenziata da lui sostenuto e che sottrarrà ulteriore risorse ai lucani”.