La crisi climatica minaccia il futuro delle zone umide e degli ecosistemi acquatici, scrigni di biodiversità e antidoti naturali contro gli eventi meteo estremi. A pesare, l’innalzamento del livello del Mediterraneo, che potrebbe portare alla sparizione di ampi tratti di costa che ospitano zone umide. E l’aumento di frequenza e intensità di periodi di siccità, che nel 2024 hanno messo in ginocchio soprattutto il sud Italia.
Una minaccia importante se si pensa che l’Italia – che conta 57 zone umide d’importanza internazionale, distribuite in 15 Regioni – negli ultimi 300 anni (dal 1700 al 2000) ha già perso il 75% delle zone umide. A livello globale si stima che l’85% delle zone umide è oggi a rischio scomparsa e con esse 4.294 specie su 23.496 animali d’acqua dolce iscritti nella Lista Rossa IUCN, tra cui il 30% dei crostacei decapodi (gamberi, granchi, gamberetti), il 26% dei pesci d’acqua dolce e il 16% degli odonati (libellule, damigelle).
A scattare la fotografia è il focus Ecosistemi acquatici 2025″, con cui Legambiente, raccogliendo i più recenti dati di studi internazionali e nazionali e i contributi dei circoli territoriali, individua anche gli “scrigni di cristallo”, ovvero le zone umide più minacciate dalla crisi climatica, Tra questi, in Basilicata, il Lago di San Giuliano e il Lago Pantano di Pignola cha hanno registrato nel 2024 riduzioni record dei volumi di acqua.
Tutto ciò in concomitanza con la Giornata mondiale delle Zone Umide che ricorre il prossimo 2 febbraio, istituita nel 1997 per commemorare la sottoscrizione della Convenzione internazionale di Rasmar del 1971, il primo trattato globale di conservazione e gestione degli ecosistemi naturali.
Le zone umide sono caratterizzate dalla naturale compresenza di terreno e acqua (stagni, laghi, paludi, torbiere ecc.) e svolgono un ruolo importante nella stabilizzazione delle emissioni di gas serra e per mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici.
Le zone umide sono i pozzi di assorbimento del carbonio più efficaci sulla Terra. Quando (come spesso accade) una zona umida viene prosciugata o bruciata per l’agricoltura, essendo un
deposito di carbonio, rilascia nell’atmosfera il carbone immagazzinato per secoli. Le emissioni di CO2 di una torba drenata e bruciata equivale al 10% di tutte le emissioni annue dei combustibili fossili. Dobbiamo conservare e ripristinare le nostre zone umide, includendone l’uso saggio nelle strategie di contrasto dei cambiamenti climatici in atto.
Dal 1970 il 35% delle zone umide del Pianeta è andato perso per sempre ed è fondamentale l’impegno comune di individui, comunità e governi per proteggere questi incredibili ecosistemi, che aiutano a prepararci, affrontare e respingere gli impatti dei cambiamenti climatici.
In occasione di questa importante ricorrenza Legambiente chiede al Governo regionale di Basilicata, in coordinamento con tutti gli altri enti coinvolti nella gestione di aree umide, un serio impegno non solo nella messa a punto di risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento alla crisi climatica, ma anche nella protezione e nel ripristino degli ecosistemi acquatici e delle zone umide, a cominciare dai siti Ramsar del lago Pantano di Pignola e Lago di San Giuliano.
Legambiente Basilicata APS celebrerà questo importante appuntamento internazionale con due diversi appuntamenti sul territorio regionale, in collaborazione con i Circoli SVA Legambiente Potenza e Legambiente Maratea “Sky&Sea”:
Sabato 1 febbraio 2025 “Le Zone Umide di montagna: i laghetti delle montagne minori” (Piano della Nevena – Picerno) – Escursione gratuita in una delle “montagne minori” dell’Appennino, con la scoperta di Lago Scuro e Lago Romito e approfondimento del tema degli stagni e dei laghi effimeri mediterranei [punto di ritrovo: ITIS A. Einstein Picerno inizio attività ore 09:00, rientro ore 13:00];
Domenica 2 febbraio 2025 “Alla scoperta del lato selvaggio e storico del Fiume Noce” (Fiume Noce – Rivello) – Visita guidata alla scoperta del fiume che nasce dalle montagne del Massiccio del Sirino e presenta diverse peculiarità ecologiche, rendendolo unico nel panorama lucano. La passeggiata partirà e si concluderà nel centro storico del Comune di Rivello [punto di ritrovo: Via Giardino, Rivello inizio attività ore 9:30, rientro ore 13:30].
Il World Wetlands Day rientra fra le attività del progetto #ACT, di cui Legambiente Basilicata APS è partner.
Progetto Agricoltura, Clima, Territorio (acronimo A.C.T.), finanziato a valere sull’avviso per il finanziamento di progetti di rilevanza locale di cui all’art. 72 del D.lgs. n. 117/2017″, promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del terzo settore anni 2020-2021 della Regione Basilicata.