venerdì, Novembre 15, 2024

Ismea, oltre 170 milioni di euro di investimenti in agricoltura, giovani e donne scelgono il ritorno alla terra

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Un passo significativo verso il rinnovamento generazionale e il potenziamento della presenza di giovani e donne alla guida delle aziende agricole lucane è stato compiuto, come affermano Cia-Agricoltori di Potenza e Matera, Agia (Associazione Giovani Imprenditori) e Donne in Campo. E’ stato infatti annunciato la chiusura del portale ISMEA per la presentazione delle domande relative alle agevolazioni di “Più Impresa”, una misura che finanzia progetti di sviluppo per giovani e donne che intendono gestire o ampliare un’azienda agricola.

Il portale ISMEA ha ricevuto domande per un valore totale superiore a 170 milioni di euro, a fronte di uno stanziamento di 60 milioni. Il 56% delle richieste proviene da progetti di imprenditoria giovanile, mentre il restante 44% riguarda iniziative femminili. Le regioni più rappresentate sono Veneto, Piemonte e Trentino-Alto Adige, seguite da Emilia-Romagna, Sicilia, Puglia e Toscana. Le domande saranno esaminate in base all’ordine di presentazione, previa verifica di ricevibilità.

In attesa di dettagli sui risultati da ISMEA, Cia e le associazioni Agia e Donne in Campo sottolineano che in Basilicata ci sono 3.436 aziende con titolari di età inferiore ai 40 anni, che gestiscono oltre 78mila ettari di superficie agricola. Inoltre, ci sono circa 6mila aziende a conduzione femminile, numeri che offrono una solida base per garantire il ricambio generazionale nel settore, soprattutto se confronti con regioni come Toscana ed Emilia, dove mancano circa mille aziende con titolari under 40 in meno.

Per quanto riguarda la proprietà dei terreni, delle aziende guidate da giovani, 1.789 possiedono terreni di proprietà, mentre 1.631 lavorano in affitto. Il censimento Istat evidenzia anche la propensione dei giovani agricoltori lucani verso modelli gestionali innovativi, con attività connesse come agriturismo, trasformazione diretta dei prodotti, agricoltura sociale e produzione di energia rinnovabile. I giovani imprenditori hanno un titolo di studio mediamente più elevato, con solo un quinto che non supera la licenza elementare, a differenza dei tre su cinque tra gli over 40. Inoltre, il 46,5% di loro ha partecipato a corsi di aggiornamento, rispetto al 27,2% degli over 40.

Infine, 300 nuove imprese agricole sono state ammesse alla seconda fase del bando “Primo Insediamento giovani in agricoltura”, nell’ambito del Complemento di Sviluppo Rurale Basilicata 2023-2027 (concluso a maggio). Per Cia il limite di “Più Impresa” (Ismea) è che i fondi sono limitati e che le richieste sono così elevate creando un clima di competizione tra i candidati, che dovranno dimostrarsi preparati e in grado di presentare progetti solidi e ben articolati. Per molti, questa potrebbe essere un’opportunità unica per dare vita a un’impresa agricola, contribuendo al contempo alla crescita del settore e all’innovazione.

I giovani stanno scegliendo di lavorare nei campi, allevare bestiame e innovare nel settore agricolo, il mestiere più antico del mondo. Oggi fare agricoltura non si limita più a coltivare un terreno o portare al pascolo gli animali. Il lavoro agricolo si evolve con le tecnologie, proprio come ogni altra attività, e scopre nuove soluzioni che rendono le produzioni, anche quelle più tradizionali, più sostenibili.

Negli ultimi anni, molti settori dell’economia italiana hanno affrontato sfide significative, in particolare per quanto riguarda l’occupazione giovanile. Al contrario, l’agricoltura ha visto un aumento dell’8% di lavoratori e lavoratrici, che vedono nel ritorno alla terra come un’ opportunità concreta per trovare un impiego reale e redditizio.

Questo tipo di lavoro ha subito una trasformazione significativa nel tempo, grazie all’introduzione delle nuove tecnologie. Non c’è più solo l’immagine del contadino tradizionale alla quale siamo abituati. Sono state registrate nel settore dell’AgriTech aziende che hanno sviluppato piattaforme online per il tracciamento e la certificazione dei prodotti agroalimentari. Alcune aziende utilizzano droni per monitorare le coltivazioni, raccogliendo dati sulla crescita, sulla salute delle piante e sulle caratteristiche del terreno, come umidità, livelli di azoto, ecc.

Queste piccole e grandi innovazioni sono portate avanti dai giovani nel mondo agricolo. Sono emerse fattorie didattiche e agriasili, progetti per supportare le persone con disabilità e iniziative per il reinserimento sociale. Inoltre, si sta assistendo a un recupero delle produzioni agricole legate ai cosmetici sostenibili e bio. Le innovazioni permettono anche di produrre evitando di danneggiare l’ambiente e garantendo il cibo più sano: ci sono progetti di impianti per la coltivazione che riescono a risparmiare anche fino all’80% di acqua rispetto ai metodi tradizionali.

La scadenza per la presentazione delle domande ha, senza dubbio, acceso l’interesse della comunità imprenditoriale, e ora la sfida sarà quella di dare seguito a queste aspirazioni professionali con un adeguato supporto organizzativo e finanziario.

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