Mercoledì 2 ottobre 2024 alle ore 15,30 nella Sala Inguscio della Regione Basilicata sarà presentato il progetto per le scuole “Educare alla Protezione Civile”. Seguirà la firma dell’Accordo di rete.
Un nuovo percorso educativo per formare cittadini consapevoli e migliorare la resilienza delle comunità. Domani la firma di un accordo di rete
Un importante passo avanti per l’educazione alla protezione civile nelle scuole italiane: il 2 ottobre 2024 verrà firmato l’Accordo di Rete tra 49 scuole polo, di cui 4 fuori regione, per estendere a livello nazionale il progetto “La Cultura è… Protezione Civile”. Un modello unico nel suo genere, sviluppato in Basilicata, che si propone di integrare la protezione civile nei programmi scolastici, dalla scuola dell’infanzia fino agli istituti superiori, come parte integrante del curricolo di Educazione Civica.
Secondo quanto dichiarato dall’assessore regionale alle Infrastrutture Pasquale Pepe “l’iniziativa, promossa congiuntamente dall’Ufficio per la Protezione Civile della Regione Basilicata e dall’Ufficio Scolastico Regionale, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresenta un modello virtuoso che punta a creare una solida cultura della prevenzione e della gestione delle emergenze, iniziando dalla scuola”.
Un percorso formativo interdisciplinare
Il progetto, avviato nel 2019, si inserisce all’interno del curricolo verticale di Educazione Civica (L. 92/2019 e Decreto Ministeriale del MIM prot.183 del 7.9.2024) e si arricchisce con esperienze extracurricolari nell’ambito dell’Orientamento e dei Percorsi per le Competenze Trasversali (PCTO). L’obiettivo è coinvolgere tutte le componenti scolastiche in un itinerario educativo che parte dai più piccoli e si estende a tutto il ciclo di studi, rendendo la protezione civile un argomento trasversale e interdisciplinare.
La sperimentazione: numeri e risultati
Nell’anno scolastico 2023/24, il progetto ha visto l’avvio di una sperimentazione regionale triennale che ha coinvolto 24 scuole polo, con una partecipazione massiva: 40 comuni, 2.470 docenti formati, 880 classi e 14.300 studenti. Un lavoro capillare, reso possibile anche grazie alla “formazione a cascata” che, partendo da 143 figure chiave, tra dirigenti scolastici e docenti, ha raggiunto tutti i docenti delle scuole polo. Il progetto ha saputo catalizzare l’attenzione di un’ampia rete di attori locali, dalle Prefetture ai Comuni, fino agli ordini professionali e al mondo della ricerca scientifica.
Un modello replicabile
Grazie agli ottimi risultati ottenuti nella sperimentazione, l’iniziativa verrà estesa per l’anno scolastico 2024/25, con l’adesione di altre scuole anche fuori regione, passando da 24 a 49 scuole polo. L’Accordo di rete integrativo verrà firmato il 2 ottobre 2024, sancendo l’importanza di questo percorso formativo a livello nazionale. Il progetto rappresenta una buona pratica che, senza costi aggiuntivi, ha saputo investire nella formazione delle nuove generazioni, contribuendo alla crescita di una consapevolezza diffusa sui temi della protezione civile.
Il valore educativo della protezione civile
Oltre a rappresentare una sfida educativa innovativa, il progetto punta a trasformare gli studenti in veri e propri “ambasciatori della cultura del rischio”, capaci di diffondere le buone pratiche non solo tra i loro coetanei, ma anche all’interno delle loro famiglie e comunità. Eventi conclusivi organizzati in diversi comuni della Basilicata hanno mostrato come i giovani possano diventare promotori attivi di una cultura del rischio e della prevenzione.
I campi scuola “Anch’io sono la Protezione Civile
Nel luglio 2024 sono stati avviati i campi scuola “Anch’io sono la Protezione Civile”, un’iniziativa rivolta ai giovani dai 10 ai 16 anni, inclusi molti studenti delle scuole polo. Attraverso esperienze sul campo, i ragazzi sono stati sensibilizzati sull’importanza della cura del territorio e della tutela ambientale, temi sempre più cruciali in un’epoca di cambiamenti climatici.
Conclusioni
Secondo il Dirigente dell’Ufficio Protezione Civile della Regione, Giovanni Di Bello “Il progetto “La Cultura è… Protezione Civile” dimostra come l’educazione possa essere il motore del cambiamento. L’ambizione è chiara: continuare a investire nella consapevolezza e nella formazione, coinvolgendo tutte le componenti della società, dalla scuola alle istituzioni, dalla comunità scientifica ai cittadini. Solo attraverso questo approccio condiviso, si potrà costruire una cultura della prevenzione e della sicurezza solida e diffusa. Un doveroso ringraziamento va all’intera comunità educante – dirigenti scolastici, docenti, studenti – e a tutti gli attori coinvolti nel progetto. Il loro impegno e dedizione rappresentano un tassello fondamentale per la crescita di una cultura della protezione civile, che mira a rafforzare la resilienza delle nostre comunità e a formare cittadini sempre più consapevoli e preparati ad affrontare le sfide future”.