“Il lavoro sommerso e il caporalato sono un problema oltre che per lo Stato e per i lavoratori dipendenti, anche per le imprese in regola che adempiono puntualmente agli obblighi burocratici ed economici connessi ai rapporti di lavoro. Il Segretario Generale dell’Ugl, Paolo Capone a nome di tutta l’organizzazione sindacale ha espresso profonda indignazione e dolore per il tragico incidente sul lavoro verificatosi presso Borgo Santa Maria, in provincia di Latina, dove purtroppo non ce l’ha fatta, è successivamente deceduto Satnam Singh, il bracciante di origine indiana di 31 anni che nella giornata di lunedì, 17 giugno, aveva perso un braccio. Un macchinario per il taglio del fieno glielo aveva amputato. Dopo l’infortunio gravissimo e nonostante le condizioni dell’uomo, il padrone lo aveva caricato sul furgone e lo aveva abbandonato per strada, davanti alla sua abitazione. L’arto era stato messo in una cassetta della frutta che è stata lasciata accanto al corpo ferito. Dal nostro territorio non possiamo che stringerci al dolore che sta’ provando in queste ore la famiglia del poveretto”.
Lo ha detto il Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano con riferimento al caporalato, “che è un problema nel problema, fenomeno da combattere all’origine, colpendo le aziende che violano le norme sul lavoro. Per combatterlo occorre la massima mobilitazione di tutti: istituzioni, imprese, associazioni e organizzazioni sindacali. E’ tutto un intreccio che porta ad un’unica conclusione: la violazione dei diritti. Ogni lavoro deve essere dignitoso. Zone nel nostro territorio materano in occasione della campagnata di frutta e ortaggi, potrebbero essere gestite dal caporalato e da varie organizzazioni non ben definite dove facile preda possono essere le attività illegali d’intermediazione e commercio di manodopera umana: ora si aggiunge a ciò anche lo sfruttamento di manodopera straniera che aggrava e mette sempre più un evidenza la persistenza e la pervasività del fenomeno. Le donne sono le più predisposte a lavorare nei campi, dove le proprie dignità sono calpestate essendo sfruttate e sottopagate. Combattiamo tale vergognoso fenomeno riconoscendo i diritti del lavoratore, non schiavo, ridando dignità. Uniamoci nella lotta all’illegalità sulla quale come Ugl siamo intervenuti ripetutamente, affinché si smantellino fenomeni di caporalato locali e stranieri che guadagnano illegalmente alle spalle della povera gente sfruttandoli. Immenso è il sacrificio delle poche unità di tutte le forze dell’Ordine presenti sul territorio a cui abbiamo sempre posto la nostra grande affezione, gratitudine, e pur essendo encomiabile il loro impegno e sacrificio, costituiscono degli elementi ostativi al mantenimento della legalità nel mondo del lavoro agricolo in genere, ed in particolare ora per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori agricoli impegnati nei campi in special modo nel metapontino. Purtroppo se ne ricorda di questa povera gente solo quando ‘ci scappa il morto’, non dobbiamo ricordarci di questi lavoratori, donne, uomini ed adolescenti esclusivamente nel momento di incidenti. Le aziende devono essere responsabili della sicurezza dei loro dipendenti e fornire assistenza adeguata in caso di infortuni sul lavoro. La sicurezza e la dignità dei lavoratori devono essere sempre al primo posto. Questo tragico incidente sul lavoro verificatosi presso Borgo Santa Maria, in provincia di Latina, richiama l’attenzione anche nel nostro territorio materano sulla necessità di rafforzare il contrasto allo sfruttamento potenziando i controlli e le misure a tutela della salute e della sicurezza. Al primo posto – conclude Giordano – viene rispetto della dignità, il lavoro deve nobilitare l’uomo, non ucciderlo”.