venerdì, Novembre 22, 2024

“Potenza Città dei Giovani, ma non dei disabili.” La denuncia di Flavio Olita

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“Il campus universitario di Macchia Romana non è per tutti. Infatti, chi vive una condizione di disabilità può accedervi solo in parte e con grandi difficoltà.” Dichiara Flavio Olita, studente universitario potentino, alle prese con l’ennesimo “stop” a causa delle barriere architettoniche.

“La scalinata principale non è dotata di montascale ed è quindi impossibile da superare per chi si trova su una sedia a rotelle.” continua Flavio “La struttura è dotata di ascensori che, senza un accompagnatore, sono impossibili da raggiungere, ad esempio per accedere alle aule del Dimie bisogna prima superare una porta in ferro con maniglia e poi una porta tagliafuoco che un diversamente abile non riesce ad aprire visto il loro grande peso.

L’università non mette a disposizione un accompagnatore, ciò significa che uno studente in sedia a rotelle non può accedere all’università, né spostarsi al suo interno se non accompagnato dai propri genitori che però hanno un lavoro e non possono permettersi di rimanere giornate intere in università.

Le aule non sono dotate di appositi banchi per ospitare una persona in carrozzina; infatti, per seguire una lezione in presenza si è costretti a stare da soli in un banco isolato e anche in una posizione scomoda.

L’università mette a disposizione lezioni a distanza ma con un pessimo servizio visto che spesso salta la connessione internet impedendo a chi si trova a casa di seguire la lezione. L’università ha una figura preposta che sulla carta dovrebbe occuparsi di tutte queste questioni ma che in realtà non fa niente per migliorare la situazione.

Le istituzioni sono a conoscenza di questa grave situazione ma nessuno fa niente per mettere fine a tutto ciò, pensate che l’università si giustifica dicendo che non ci sono fondi. La verità è solo una, l’università di Potenza non fa altro che discriminare e mettere un freno alla socializzazione”.

Flavio Olita parla a nome di tutti i potentini che, come lui, si ritrovano alle prese con i disagi determinati dal contesto cittadino che non permette ai diversamente abili di gestire la propria vita in autonomia. Al fianco di Flavio ci sono altri giovani ragazzi che, attraverso il Forum dei Giovani, nato nove mesi fa, si danno da fare per cercare di rispondere alle istanze del territorio, con particolare attenzione alle nuove generazioni.

Come evidenziato nel corso della presentazione del progetto “Barriere Zero – Potenza per Tutti”.

Una fotografia del disagio puntualmente registrata dal giovane universitario potentino che ha pubblicato un post molto duro sul suo profilo Facebook: “Potenza non è una città a misura di diversamente abile, ed è sotto gli occhi di tutti. Il fatto che abbia dovuto rinunciare a frequentare l’università di Basilicata la dice lunga sul grado di difficoltà riscontrato”.

“Sono iscritto al corso di laurea in informatica – prosegue Flavio – ma a causa dei problemi che dovevo affrontare sono stato costretto a sospendere gli studi dopo aver frequentato il primo anno”.

“Per non parlare dell’accesso alle aule. Ho seguito gli studi in un banco attaccato alla cattedra del docente – continua – e per me ha significato l’isolamento, non riuscendo a comunicare con il resto dei colleghi, in una posizione per giunta scomoda che mi costringeva a stare svariate ore con il collo in trazione.

Mi avevano assicurato la presenza di un accompagnatore, ma purtroppo non è stato così. Non mi sono mai fermato, riuscendo a portare il tema all’attenzione del governo regionale.

Circa tre mesi fa sono stato ascoltato in quarta commissione consiliare e, a seguito dell’audizione, non sono mancate le risposte. Con l’approvazione di una mozione in Consiglio regionale sono state rese disponibili risorse per un milione di euro, ma di contro, nessuna risposta è giunta dai vertici dell’Ateneo, che avrebbero dovuto presentare una relazione programmatica degli interventi dopo l’esecuzione dei sopralluoghi”.

A questo punto si spera vivamente che l’iniziativa “Barriere Zero – Potenza per Tutti” possa rappresentare l’avvio di un cambiamento radicale in tal senso. Realizzando un esempio di civiltà e inclusione in una città che è stata recentemente designata “Città dei Giovani”. E che quella dell’abbattimento delle barriere architettoniche sia posta tra le urgenze da annotare nell’agenda politico-istituzionale di coloro che sono stati recentemente designati alla guida della regione, e, di colui che, a breve, sarà scelto per governare il Comune di Potenza.

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