Ad Atella (PZ) è andato in scena un interessante convengo sul tema della bellezza del calcio, non solo come sport dove si deve vincere, ma anche come modo per imparare a vivere, relazionarsi. Fra i vari ospiti dell’ evento anche Emilio de Leo, lo storico secondo vice di Mihajlovic nella nazionale Serbia, nel Milan, nella Sampdoria, nel Torino e nel Bologna.
“ll calcio dev’essere sempre bellezza,” ha dichiarato de Leo, “ma deve anche essere rispetto dei rapporti umani, capacità di relazionarsi, di far socializzare gli atleti.”
“Per raggiungere qualsiasi tipo di risultato” ha aggiunto “ciò che ci serve è dentro di noi. Basta semplicemente tirare fuori gli artigli, guardare in faccia le difficoltà. Poi non ci sono mai ostacoli che possono interrompere la nostra strada.”
“Purtroppo” ha concluso De Leo, “non ci sono stadi di proprietà, non c’è programmazione, non c’è una cultura calcistica. Quindi, partendo dall’alto a cascata, credo, che tutto si disperda. La cosa che a me fa più male è che la meritocrazia si va disperdendo e questo inevitabilmente porta ad uno svilimento tecnico della qualità dei ragazzi che vengono su, ma anche una mancata preparazione corretta dei tecnici, della metodologia di lavoro che viene adoperata; anche la programmazione a medio lungo termine che non funziona, non si riescono a far quadrare i bilanci.
Quindi credo che il problema parta dall’alto. Poi tutti possiamo dare un contributo in termini di professionalità, di etica, cercando di rispettare le persone che si hanno di fronte e anche i meriti perchè è giusto che chi fa più sacrifici venga valorizzato e così facendo potremo tornare su ottimi livelli.”