Ciro Bonifacio, un giovane imprenditore pieno di ambizioni, si trova a fare i conti con un’eredità forte: il peso delle azioni di suo padre, Rino Gennaro, detenuto per reati gravi. “Ha sbagliato, ed è giusto che paghi per quello che ha fatto”, afferma Ciro con una maturità sorprendente, nonostante il dolore e la pressione di portare un cognome che molti associano a scandali e illegalità.
Ciro ha deciso di trasformare questa difficile situazione in una spinta verso il cambiamento. Il suo obiettivo è chiaro: fondare un’associazione che possa offrire sostegno a chi, come suo padre, ha commesso degli errori, ma vuole costruirsi una seconda possibilità.
“Credo nella responsabilità e nella giustizia, ma credo anche nel potere del riscatto. Tutti meritano una chance per rimediare ai propri sbagli”, spiega Ciro, mostrando una determinazione che affonda le radici nella sua storia personale.
Attraverso la sua iniziativa, Ciro sogna di creare percorsi di formazione, supporto psicologico e reinserimento lavorativo per chi esce dal carcere, offrendo un futuro a chi spesso si trova intrappolato in un circolo vizioso.
Questa storia è quella di un uomo che vuole dare voce e speranza a chi lotta per ricostruirsi una vita.
Ciro Bonifacio, 22 anni, sta cercando di ricostruire la serenità dopo un passato segnato dal dolore. È il figlio del noto narcos Rino Gennaro Bonifacio, ma il suo sguardo è rivolto al futuro. Alto, sicuro di sé e determinato, Ciro è un giovane imprenditore con l’obiettivo ambizioso di fondare un’associazione per supportare i detenuti e scrivere un seguito del libro scritto dal padre, “Malabellavita” .
Dichiara senza esitazione: “Chi sbaglia deve pagare, è giusto così. Se la legge prevede il carcere, è lì che bisogna andare. Ma una volta scontata la pena, è fondamentale cambiare vita.”
Nonostante le difficoltà, Ciro non ha mai voltato le spalle al genitore. Cresciuto da solo, ha sempre trovato il tempo e la forza di andare a trovarlo nel carcere di Opera, dove Rino Gennaro è detenuto nel reparto di massima sicurezza. Una realtà dura, che lo segna profondamente, ma che non intacca il suo desiderio di vedere il padre rimettersi in carreggiata: “In questi anni ho combattuto sfide da grandi ad un età molto prematura, sono alla fine del viaggio una volta finito tutto lascerò qua quel poco che ho costruito e tornerò a Ibiza per rivivere lì, dove mio padre mi ha fatto crescere, lontano dai miei ricordi dolorosi.”
Con Rino Bonifacio che dovrebbe tornare in libertà il prossimo anno, Ciro si prepara a portare avanti la sua visione: una vita lontana dal crimine, fatta di speranza e possibilità di riscatto, non solo per suo padre, ma per tutti coloro che cercano un’altra possibilità per condurre una vita degna di essere vissuta, anche al servizio dei più bisognosi.
Ciro, infatti, sogna di aprire un’associazione per aiutare i detenuti. Conosce bene le difficoltà che vivono i detenuti e le loro famiglie, che spesso hanno un enorme bisogno di supporto. “Mi piacerebbe creare un’associazione che possa offrire aiuto non solo a chi è dentro, ma soprattutto a chi rimane fuori “Magari, un giorno, con l’aiuto di mio padre.” sottolinea Ciro.