Si chiude oggi la Bioenergy School, un’iniziativa di alta formazione che mira a dotare studenti di dottorato e assegnisti di ricerca delle competenze necessarie per valorizzare risorse rinnovabili di carbonio, come biomasse e frazioni biogeniche dei rifiuti, per la produzione di bioenergia, combustibili sostenibili e composti chimici ad alto valore aggiunto.
Organizzata e cofinanziata dal progetto NEST (Network for Energy Sustainable Transition), la scuola si svolge presso le infrastrutture di ricerca del Centro ENEA Trisaia, dove gli studenti hanno l’opportunità di interagire con tecnologie all’avanguardia e di partecipare a sessioni interattive e visite guidate a impianti di rilevanza internazionale.
Con la partecipazione di 44 dottorandi, provenienti da prestigiose università italiane, tra cui il Politecnico di Milano e l’Università di Bari, la Bioenergy School “rappresenta un passo significativo verso la creazione di figure professionali capaci di guidare la transizione energetica e supportare l’industria della decarbonizzazione e dell’economia circolare”, commenta l’assessore regionale alla Salute Cosimo Latronico.
“Questa iniziativa – aggiunge l’esponente del governo regionale – non solo valorizza il ruolo della Basilicata come hub di ricerca e sviluppo nel settore delle bioenergie, ma evidenzia anche l’importanza di istituire percorsi formativi specifici, come una laurea in ingegneria chimica, per attrarre e formare giovani talenti nel nostro territorio”.
“L’auspicio – conclude Latronico – è che questo progetto possa gettare le basi per la creazione di un Campus permanente presso Trisaia, capace di fungere da incubatore per ricercatori e figure professionali altamente qualificate”.