di Carmen Piccirillo
Lo scorso 25 settembre è stata celebrata la Giornata mondiale dei sogni, istituita nell’anno 2012, per incoraggiare persone, famiglie, e comunità, a dedicarsi in maniera costante, instancabile, ed entusiastica, ai propri obiettivi, ai propri sogni presenti nell’angolo più profondo di sé stessi.
L’importante tema del sogno si intreccia, in più occasioni, al periodo storico attuale, caratterizzato da guerre, conflitti, violenze, incomprensioni tra persone, brutture varie, con conseguenti destabilizzazioni e paure, che offuscano il concetto di “bellezza”, inteso nel senso esteso del termine.
La “Word Dream Day”, dunque, è stata un’occasione per trarre ampi spunti di riflessione, sull’importanza di saper deviare dalla propria mente, e dalla propria interiorità, l’attenzione dal male; sull’importanza di guardare oltre, nei luoghi “incontaminati”, nonostante le possibili difficoltà, e inseguire i propri sogni, senza desistere. Quando si raggiunge un obiettivo, il sogno è una speranza tramutata in qualcosa di concreto, da proiettare al mondo: questo l’importante ed emozionante messaggio che ha veicolato questa celebrazione.
Non si deve perdere la capacità di sognare il futuro, di sognare la “bellezza” del futuro che vada oltre gli stereotipi, che vada al di là di uno schema prefissato, di una strada già percorsa, e quindi noiosa. Il tutto, può essere talmente forte da cancellare la paura.
Perdere la capacità di sognare, e di realizzare le proprie aspettative, significa smettere di essere, verso gli altri, portatori di speranza.
Uno dei tanti esempi tangibili di chi, con perseveranza, persegue questa “bellezza”, già stato preso in considerazione dalla stampa-e che merita di essere positivamente segnalato- è presente in Basilicata, a Rionero in Vulture (Potenza).
Si chiama Patrizia Nardozza, e, da sempre, insegue una sua grandissima passione, concretizzandola.
E’ un’affermata hair stylist, conosciuta in tutto il mondo, che, negli anni, è inevitabilmente cresciuta professionalmente, senza mai aver pensato di fermarsi, neanche negli inevitabili momenti di difficoltà.
Nei suoi trentacinque anni di carriera circa, illimitate sono state le varie attestazioni di stima, da parte dei tanti clienti, che hanno riscontrato in lei non solo una spiccata professionalità, ma anche un primordiale- e sviluppato- aspetto umano, una propensione all’ascolto, all’emozionalità, e all’attenzione verso la singola persona.
Sin dal principio del suo percorso, Nardozza si è interfacciata e ha collaborato fattivamente con il suo socio: il valente hair stylist Luciano Minutillo.
Infatti, qualche anno fa, entrambi hanno fatto in modo che, la loro capacità di innovazione, fosse incanalata in una nuova e proficua direzione: l’apertura di una scuola per parrucchieri, una vera e propria Accademia. Altro punto che ha reso Patrizia Nardozza orgogliosa del suo appassionato lavoro, che è sinonimo della concretizzazione di un desiderio cresciuto e mai offuscato.
La scuola di Minutillo e Nardozza ha ospitato, nel tempo, personalità illustri, come Marco Bussa, trainer in programmazione neurolinguistica, Jan Laan, vicepresidente di “Pivot Point International”, Marco Paret, fondatore dell’istituto internazionale ISI-CNV, esperto di comunicazione, e tanti altri.
La prestigiosa Accademia di Nardozza e Minutillo è apparsa, di recente, a New York, attraverso un significativo video, sugli schermi di Times Square.
Il sogno, dunque, non muore mai, non dispera mai, si apre a nuove prospettive, dona “vita” laddove il mondo vuole portare morte e distruzione: tenta, quindi, di costantemente di portare la luce nel buio. Con questi presupposti, si vince sempre.