venerdì, Novembre 15, 2024

Festa dell’Avanti a Matera, autonomia differenziata e turismo al centro del dibattito

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Si è tenuta ieri pomeriggio presso il giardino del Pink blue bar in via delle Quercia 2 a Matera la festa dell’Avanti del PSI. L’iniziativa si è svolta in due sessioni, la prima rivolta all’autonomia differenziata e la seconda al lavoro nel settore turistico.

L’iniziativa si è aperta con il dibattito dal titolo “Autonomia differenziata, che succederà in Basilicata?”. Nell’occasione è stato presentato il libro “L’Italia differenziata” di Carmelo Petraglia.

Il dibattito è stato introdotto dal Segretario provinciale Psi Mariano Benedetto, e a seguire hanno discusso con l’autore i consiglieri regionali Michele Casino, Viviana Verri, Nicola Morea, Antonio Bochicchio. Gli interventi sono stati coordinati dal direttore dell’Avanti Livio Valvano.

Sanità, istruzione, lep (livelli essenziali delle prestazioni) e le ripercussioni che l’autonomia differenziata potrebbe avere su questi e altri importanti segmenti della vita sociale ed economica lucana nei prossimi anni, sono stati il fulcro del dibattito molto sentito tra gli ospiti e i presenti all’iniziativa.

Il secondo dibattito dal titolo ”Matera è pronta di un contratto integrativo territoriale del Turismo?” è stato incentrato sulla possibilità di aumentare le tutele a favore dei lavoratori del settore turismo. Il panel è stato introdotto dal portavoce Psi Raffaele Tantone: “l’idea è quella di introdurre anche a Matera un contratto integrativo utilizzato in diversi territori italiani nei quali il settore turistico è storicamente radicato.”

Presente anche il primo cittadno della città dei Sassi, Domenico Bennardi, che ha salutato i presenti.

Sono stati riportati gli esempi di Venezia in cui questa tipologia di contratto è stato sottoscritto per la prima volta negli anni ‘80, oppure del Trentino Adige e della Campania: in questi territori ai lavoratori vengono assicurate maggiori tutele e prestazioni welfare aggiuntive, vengono ad esempio definiti i premi aziendali per i lavoratori degli alberghi basati sui dati degli arrivi e dell’andamento economico delle aziende, oppure si prevede allungamento della maternità o possibilità di part time per le neomamme.

In alcuni territori invece si normano contratti per il lavoro estivo degli studenti, oppure si prevedono premi e welfare per chi lavora sulle spiagge e ritorna nella medesima sede di lavoro l’anno successivo, ovunque si prevede la creazione di un ente bilaterale del turismo, che si occupa di welfare e formazione per i lavoratori, aiutando le aziende nel reperire ed elevare il livello di qualificazione degli addetti.

Hanno discusso su questa proposta Fernando Mega segretario generale Cgil, Bruno Dicuia segretario Uil, Leo Montemurro di Cna, Guido Galante dell’associazione B&B Matera, Francesco Ruggieri di Confapi Matera, Giuseppe Diglio coordinatore Europa Verde e Mariella Scarangella consigliere comunale Psi.

Di seguito il testo integrale relativo alla proposta di un contratto integrativo territoriale del Turismo presentata a Matera dal Partito Socialista Italiano.

Sintesi su opportunità di adottare contratto integrativo territoriale turismo Da qualche giorno il portale Apt ha reso noto i dati degli arrivi e delle presenze turistiche aggiornati a luglio 2024.
Avendo riguardo alla città di Matera sembra confermato il trend di costante aumento registrato nell’ultimo trienni del numero di arrivi e presenze, difatti rispetto a luglio 2023 si registrano +13000 arrivi a 214000 e circa 4mila presenze in più per un totale di 332839, spalmate su 603 strutture ricettive rispetto alle 718 di 5 anni fa.

Rimane il tema dei pochi giorni di permanenza media in particolare rispetto al 2019, per cui seppur vi sia un aumento dei turisti in arrivo,

molto probabilmente rimarrà il gap di quasi 100mila notti in meno rispetto a quell’anno.
Ma a ben vedere, il confronto con il 2019 denota che tutte le aree della Basilicata non hanno ancora recuperato i numeri di quell’anno record, ad esempio la costa jonica nel 2023 registra ca 20mila notti in meno per un totale di 1242065, ancora peggio l’area del pollino passata da 93mila notti a 55mila, o la città di Maratea passata da 244mila a 204mila notti.

Per tali ragione come riformisti si ritengono necessarie le politiche pubbliche e private di destagionalizzazione del turismo che permettano un più efficiente utilizzo delle strutture e dei lavoratori, ma soprattutto si ritiene necessario avviare una discussione fra le forze sociali e politiche in merito all’opportunità di adottare un contratto integrativo del settore turismo che assicuri maggior tutele e remunerazione ai lavoratori affrontando insieme alle parti datoriali le grandi sfide che la trasversalità del settore richiede.

Dati banca d’Italia rapporto novembre 2023 identifica il turismo come uno dei settori con maggior numero di assunzioni nette, circa 200 assunzioni rispetto ai 400 del commercio ed ai 600 industria
Contratto integrativo territoriale settore turismo è uno strumento previsto da ccnl e da norme nazionali, è uno strumento adottato in diverse provincie e regioni italiane , si tratta di uno strumento che viene usato a partire dagli anni 80 nelle provincie storicamente turistiche, come la provincia di Venezia, o le provincie alpine.

Il contratto integrativo viene adottato dalle categorie di solito commercio e servizi insieme alle categorie datoriali al fine di affrontare alcune delle specificità del settore, che ha necessità variegate a seconda dell’asset turistico verso cui il territorio è orientato.

Ad esempio il Citt della Provincia di Bolzano fatto con alberghieri, norma il contratto di lavoro estivo degli studenti, quello di Venezia molto ampio, nel 1993 fonda un ente bilaterale del turismo che si occupa di monitoraggio e formazione, nonché di sostegno ulteriore al reddito dei lavoratori, che in particolare nel settore balneare è di per se stagionale. Venezia nell’ultimo accordo su premio e welfare del 24 marzo 023 individua inquadramenti minimi per alcune figure come i portieri di notte, si bada ai balneari, prevedendo aumento salariale dopo 6 mesi continuativi di lavoro in stagione estiva, con aumento ulteriore se si ritorna anno successivo, al fine di fidelizzare i lavoratori ed elevare la qualità del servizio.

Di fatti fissa criteri per premio aziendale, già per chi lavora almeno 3 mesi compreso agosto premio minimo di 500 eu e 200 se torni stagione successiva, e fissa criteri per premio aziendale necessarie per i relativi incentivi fiscali agli imprenditori, all’art 4 si danno indicatori di performance come fatturato, margine operativo lordo, indici di soddisfazione della clientela, etc.

Per dire come alcune tematiche capitano quando una località inizia ad avere successo, già nel 1993 a Venezia ci si poneva il tema dei “grandi eventi” si fissava un costo minimo per il personale extra o in surroga per i grandi eventi, individuando tariffe minime e comunque presi da liste tenute sempre da ente bilaterale, che svolge un lavoro d’incrocio con uffici provinciali del lavoro, si prevede il part time e si regolano anche i termini temporali minimi per i lavoratori a chiamata.

Non solo nord, in Campania c’è un accordo regionale dal 2016, ci sono accordi territoriali ad esempio Ischia e Procida, fissano criteri per premio aziendale in termini di riempimento delle strutture, in alcuni casi sono previste delle tutele ulteriori per le lavoratrici al rientro dalla maternità, con possibilità di fare partime dopo tempi di congedo previsti da normativa.

In sintesi il contratto territoriale è un passaggio fondamentale a sostegno di un settore come quello del turismo , che ha delle specificità e delle potenzialità inespresse nel territorio regionale. Avendo riguardo al territorio provinciale abbiamo il metapontino che supera il milione di notti concentrati in 3 mesi annui, dove è evidente il tema della stagionalità, rispetto a Matera che fa 700 mil notti su 12 mesi l’anno. Ed ancora vi è la necessita di fondare ente bilaterale del settore turismo anche per dare un interlocutore formale alle istituzioni nell’impostare le politiche turistiche.

Eleveremmo la stabilita del reddito dei lavoratori, il livello formativo e la qualità del servizio, eviteremmo anche l’applicazione dei contratti pirata che non aiutano la leale concorrenza.
Evidentemente contratto territoriale lo redigono e lo firmano sindacati e datori di lavoro, ma le istituzioni possono fare tanto per sostenere tale obiettivo, basterebbe limitare l’accesso a benefici e contributi pubblici a coloro che applicano il citt, iniziando dalle piccole cose, ad esempio mai più pass di accesso gratis in ztl per imprenditori che non applicano il citt, oppure impedire partecipazione a bandi su eventi e turismo, in sintesi nel rispetto dell’autonomia di autorganizzazioni della forze sindacali e datoriali certamente l apolitica e le istituzioni possono agire da stimolo e coordinamento per accompagnare un processo di miglioramento della qualità di vita dei lavoratori e degli standard di servizio di cui si gioverà tutto il tessuto socioeconomico.

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