Qualità dell’aria e agenti fisici, epidemiologia e sorveglianza sanitaria, cultura partecipata della cura preventiva, big data e condivisione dei dati: sono alcuni degli argomenti approfonditi nel kick off meeting di LucAS Porte Aperte, l’incontro sul progetto di studio integrato per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute della comunità locale, ospitato questa mattina, e illustrati già ieri pomeriggio con i partner tecnici nella Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera.
Finanziato con 25 milioni di euro nel quadro degli accordi aggiuntivi tra Total, Eni, Mitsui e Shell, con un approccio olistico e sistemico mette in atto una strategia aperta, trasparente e partecipata, ispirata a una prospettiva di ecologia biosociale.
I lavori sono stati aperti dagli interventi degli assessori regionali Laura Mongiello e Cosimo Latronico, dall’introduzione del responsabile esecutivo del progetto LucAS, Michele Busciolano, dalla presentazione di Rosa Anna Cifarelli, responsabile scientifica del progetto. A seguire si sono tenuti, a cura del comitato tecnico scientifico, una serie di focus tematici.
Il progetto prevede il monitoraggio approfondito nelle otto aree di maggiore rischio (SIN Tito Scalo, SIN Ferrandina, SIN Pisticci, Val D’agri-Cova, Valle del Sauro-Tempa Rossa, Pollino-Area Nordoccidentale, Centro Enea-Trisaia, Termovalorizzatore Rendina (Itm); Cementificio Barile e Matera; Ferriera di Potenza; Valle del Mercure) e un’attività di sorveglianza sanitaria ad ampio spettro finalizzata all’attivazione di politiche per la salute diffuse sul territorio.
In modalità aperta e trasparente sono state condivise dal Comitato Tecnico Scientifico, insieme agli stakeholder istituzionali (scientifici, tecnici, amministrativi) e sociali (imprese, cittadini, associazioni), le azioni di governance e approfonditi in focus tematici le attività esecutive da realizzare nel breve medio periodo. Grazie al contributo di un comitato tecnico scientifico indipendente che affianca le direzioni generali per l’Ambiente e per le Politiche per la persona della Regione Basilicata, costituito da: Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata (ARPAB); Istituto di Ricerca degli Ecosistemi Terrestri (CNR IRET); Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (CNR IMAA); Università della Basilicata; Università di Padova – Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica (DSCTV); Centro di Riferimento Oncologico Della Basilicata (IRCCS CROB); Istituto Superiore di Sanità – Centro di Riferimento per la Medicina di Genere; Campus Bio-Medico di Roma; Università di Napoli Federico II, Dipartimento di Scienze Sociali e Farbas (Fondazione Ambiente Ricerca Basilicata), la Regione Basilicata sarà dotata di un sistema completo di dati sulle matrici ambientali e sugli ecosistemi per individuare possibili bioindicatori, compresi biomarcatori di esposizione per il monitoraggio dello stato di salute della popolazione, con la valutazione del potenziale effetto mutageno e cancerogeno degli inquinanti ambientali su modelli in vitro. Potranno essere caratterizzate eventuali nuove sostanzeimmesse nell’ambiente da impianti industriali e verrà istituito un registro delle patologie ricorrenti nelle zone a rischio ambientale per l’estrazione petrolifera. Previsto lo sviluppo di linee guida e l’individuazione di modelli per la valutazione dei determinanti sociali insieme a indagini di immaginari, abitudini e percezioni del rischio correlate alle condizioni di vita nelle aree geografiche sottoposte allo studio da utilizzare come modelli applicabili in diverse realtà. Il fine è adottare azioni sinergiche per armonizzare gli interventi sui comportamenti di sanità pubblica, sugli stili di vita, sulle norme e le misure istituzionali e realizzare un Polo di Ricerca “diffuso” sul territorio regionale, e di Formazione Professionale dotato di aule multimediali, di ambulatori specialistici, e laboratori Clinici, Chimici, Biotecnologici e Eco-Tossicologici all’avanguardia tecnico scientifica per garantire la sicurezza della popolazione lucana esposta ai rischi ambientali.