Prosegue la carrellata di tagli di nastro, inaugurazioni con membri di governo, passerelle nelle corsie degli ospedali. Bardi si è fatto vedere più nell’ultimo mese (sempre commissariato da politici inviati da Roma, naturalmente) che nei precedenti quattro anni e undici mesi in cui è stato un presidente assente.
Oggi Bardi ha dichiarato che “Il Piano Sanitario Regionale sarà al primo punto della nostra azione di governo”, come se fosse un turista calato all’improvviso da Napoli sulla nostra terra.
Peccato che sia la stessa persona che il 29 maggio 2019, nella comunicazione delle sue linee programmatiche al Consiglio Regionale della Basilicata, affermava: “La rete ospedaliera va ripensata. Il piano approvato dalla precedente giunta è stato condannato dai numeri di un’emigrazione sanitaria in crescita.
Un quarto dei lucani si fa curare fuori regione. Con costi esorbitanti per il nostro bilancio.
La logica degli accorpamenti è servita per smascherare il deficit. Ritengo che la gestione delle aziende sanitarie debba essere affidata a persone assolutamente qualificate, secondo criteri meritocratici e non di appartenenza”.
Questa è la conferma, nero su bianco, che in cinque anni non è stato fatto nulla se non affidare la gestione delle aziende sanitarie a emeriti sconosciuti calati dall’alto, senza rispetto per il merito e meno che mai per i lucani.
L’unico cambiamento rispetto ad allora è che Pittella adesso gli va bene.
Mirna Mastronardi Candidata Basilicata Casa Comune