I bambini sono le principali vittime della povertà alimentare in Basilicata, e il numero è allarmante fin dall’inizio di questa epidemia. A denunciarlo il portavoce nazionale del Banco delle opere di Carità, organizzazione leader sul piano nazionale nel contrasto alla povertà, l’avvocato Giuseppe Tamburro che fotografa la situazione in Lucania.
“Un bambino su venti non consuma un pasto proteico al giorno. Ciò che rende tutto più difficile è la mancanza di servizi che possano alleviare la situazione.
Infatti, solo il 20% delle scuole primarie lucane può fornire il servizio di mensa alle famiglie. Dietro a questi bambini, non tutte le famiglie possono permettersi di mangiare bene, né possono garantire la loro salute.”
Tamburro afferma inoltre che “il numero di famiglie costrette a utilizzare i buoni pasto è aumentato in modo significativo dal 2019, ma la situazione non migliorerà”.
Spiega Tamburro: “Entro l’estate, stimiamo che il 5% in più delle famiglie della Basilicata possa essere costretta a ricorrere al sussidio alimentare. Non possiamo assistere passivamente a questa situazione, ma dobbiamo mettere in campo azioni virtuose a tutela di queste persone, ma anche dell’ambiente”.
In Italia si sprecano 36 kg di cibo pro capite all’anno, questo potrebbe aiutare le famiglie in difficoltà, invece di gettarlo nella spazzatura. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), se i rifiuti alimentari fossero terra, rappresenterebbero un terzo delle emissioni mondiali di gas serra.
Va aggiunto che il 10% di emissioni di gas serra derivano dalla produzione di cibo non consumato.
Sprechiamo 1,4 miliardi di ettari di terreno coltivabile e finiamo come rifiuti.
Ogni anno, il 14% dei 400 miliardi di dollari di produzione alimentare viene perso. Siamo pertanto incoraggiati a cambiare rotta e a continuare a seguire le raccomandazioni dell’Agenda 2030.”