L’on. Enzo Amendola guarda con incredulità a quanto sta accadendo in questi giorni attorno alla candidatura di Angelo Chiorazzo alla presidenza della Regione. «Una personalità – afferma – di cui tutti dovremmo essere orgogliosi, oltre la destra e la sinistra. E invece si sta a discutere…».
«Il Pd che mi ha candidato in Basilicata, e che ha perso a livello nazionale, era un Pd alle corde, stanco, sfibrato, con molte difficoltà. Ci siamo rimessi in cammino e il lavoro che sta facendo il segretario regionale, non solo organizzativo, ma anche sui temi, dimostra che da quella sconfitta ci si è rimessi in campo. E il Pd oggi è protagonista della costruzione dell’alternativa a Bardi. Noi abbiamo avuto un presidente di Regione che per 4 anni ha fatto “la bella addormenta nel bosco”. Guarda caso, si è svegliato proprio negli ultimi mesi. Solo ora gli è tornata la voglia, ma per riconquistarsi una leadership in una coalizione divisa. Quindi il lavoro che si è fatto è stato quello di rimetterci in piedi e in cammino. Ma un cammino che ha bisogno di tanti compagni e compagne di strada, non si può risolvere soltanto nelle riunioni di partito, del Pd come di tutti i partiti del centrosinistra».
«Il segretario è una persona molto generosa. Conosce i sindaci, perché è sindaco, e sa che sono protagonisti assoluti della riscossa democratica in Basilicata. Conosce le realtà associative, conosce la storia di anni di politiche in Basilicata e il rinnovamento che sta facendo lo fa nel rispetto di tutti. E io credo che di questa generosità gli vada dato atto. Non è uno che si è messo davanti agli altri e gli deve essere dato merito per il lavoro faticoso che sta facendo negli ultimi mesi per la costruzione di una coalizione. Così io dico che, come lui dimostra generosità, tutti noi del Pd dobbiamo dimostrare generosità verso il suo sforzo».
«Io confermo quello che dissi nella direzione che discusse delle elezioni regionali. A differenza di altre regioni d’Italia che vanno al voto, qui c’è un civismo che non è solo impersonificato da Angelo, ma da tante realtà associative che si sono unite nel suo sforzo e che sono un di più rispetto ad altre regioni. Di più, significa che c’è una società civile che non aspetta una proposta, ma che vuole concorrere al programma di governo di Basilicata, visto lo sfascio degli ultimi anni. E questo di più è un valore per un partito come il nostro che è democratico e aperto. Noi dobbiamo vincere. I partiti da soli non bastano, ci serve il protagonismo della società civile e, a differenza di altre regioni, in Basilicata c’è ed è scesa in campo, si presenta con la propria faccia. Per questo l’invito che faccio è costruiamo tutti insieme, partiti e società civile, una proposta alternativa.
Domani c’è una iniziativa. Ascoltiamo quello che ha da dire Angelo e quello che tanti che non sono nei partiti vogliono dire. Perché l’idea di partiti autoreferenziali non ha aiutato, anzi ci ha portato negli anni passati a tante sconfitte. Questo non significa che i partiti devono fare un passo indietro, ma che devono essere inclusivi, aperti, molto più che in passato. Riguarda ad Angelo, io lo conosco da tempo e mi commuove il fatto che in questa fase, in cui addirittura dovrebbe essere un orgoglio lucano, perché è un lucano che è chiamato a organizzare la “Giornata mondiale dei bambini”, che è un qualcosa di enorme, dovrebbe essere un valore non solo per il centrosinistra ma per tutta la società politica e istituzionale lucana. Lui ci sta mettendo la faccia, con il sorriso e con il coraggio, ma anche con tanta pazienza visti i tanti attacchi che sta subendo e che onestamente fanno male a chi vuole un confronto civile»